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Un altro parere sull'assemblea del 27 Gennaio

  • Alessio Minicozzi
  • 31 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Dopo il parere di Giorgio (che potete leggere cliccando qui), pubblichiamo l'intervento di Alessio Minicozzi a proposito dell'assemblea sul Giorno della Memoria.

Salve a tutti. Vorrei sfruttare il nostro Giornalino per condividere le impressioni di una giornata speciale, il Giorno della Memoria.

Ve lo racconto da un punto di vista leggermente diverso, quello di uno dei Rappresentanti di Istituto.

Non è stato facile, perché non è mai facile organizzare qualcosa che intrattenga e allo stesso tempo non banalizzi un tema che ha una profondità, e uno spessore, degno di ben altri spazi (Quanto sarebbe auspicabile non ridurre i nostri pensieri su tale tematica a un singolo giorno!).

Nel momento dell’entrata a scuola il nervosismo e l’ansia da prestazione dei coordinatori e di noi rappresentanti, congiuntamente ad alcune difficoltà logistiche con l’organizzazione e la divisione dei gruppi, non faceva presagire niente di speciale. Ecco, ho cominciato a ricredermi una volta iniziato il film; la tensione è scemata e la stragrande maggioranza degli studenti lo ha seguito, dimostrando l’infondatezza della pur comprensibile preoccupazione per la ricezione che esso poteva avere. In effetti il film non era esattamente pieno di avventura e effetti speciali, ma il livello di attenzione ha soddisfatto tutti. E anche in Plenaria sono stati davvero molti i ragazzi del Biennio ad essere intervenuti; non nego che sono stato molto contento di quello che reputo un grande risultato. Posso garantire che l’inizio in Palestra non è stato incoraggiante,con problemi di audio per la mancanza del microfono, e i primi momenti sembravano in realtà più un monologo di noi rappresentanti; pertanto, un sentito Grazie al ragazzo che ha “aperto le danze”. Da quel momento è stato un crescendo continuo e forse l’assemblea si è sciolta sul più bello, tanto che alcune ragazze hanno continuato a condividere con me la loro opinione anche dopo il termine della stessa. È questo lo scambio che rende viva la scuola, che permette la possibilità di una Memoria attiva, partecipata. E di questo scambio, soprattutto nelle varie classi, ciascun coordinatore è stato molto contento. Ogni gruppo si è reso protagonista di riflessioni personali e mai banali ( E la ricompensa-caramelle ha fatto parlare quasi tutti!).

Il Majorana ha dimostrato ancora una volta il proprio valore, e la voglia di educarsi per non dimenticare davvero, per migliorare le cose.

Ma forse non sono io la persona più adatta a spiegare questo concetto, e, riprendendo il finale dello stupendo film American History X, “quando non si sa come dire una cosa, c’è sempre qualcuno che ha detto meglio la stessa cosa”. E quindi: “L'educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di esseri nuovi, di giovani.” (Hannah Arendt)

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